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Collinare: presentato a Santena il progetto sull'archivio storico comunale

«Un archivio comunale, non è una raccolta di contabilità, ma è qualcosa che può stimolare gli affetti, le sensazioni e i sentimenti e questo ciò che un archivista vuole trasmettere». Benedetta Gigli è l’archivista, di Acta Progetti, che negli scorsi mesi, attraverso il progetto “Collinare: rete di archivi della collina torinese e del Chierese- Storie di Santena” ha lavorato sull’archivio storico della Città scovando curiosità, aneddoti e storie tra le pagine ingiallite.
Data:
Lunedì, 19 Dicembre 2022
Collinare: presentato a Santena il progetto sull'archivio storico comunale

Descrizione

«Un archivio comunale, non è una raccolta di contabilità, ma è qualcosa che può stimolare gli affetti, le sensazioni e i sentimenti e questo ciò che un archivista vuole trasmettere». Benedetta Gigli è l’archivista, di Acta Progetti, che negli scorsi mesi, attraverso il progetto “Collinare: rete di archivi della collina torinese e del Chierese- Storie di Santena” ha lavorato sull’archivio storico della Città scovando curiosità, aneddoti e storie tra le pagine ingiallite.

I risultati della ricerca sono stati presentati sabato pomeriggio, nella sala del Consiglio comunale di Santena, con un piccola mostra dei documenti ritrovati.

«Qui c'è una piccola selezione della storia della nostra Città, tante carte furono perse nell’alluvione del ‘94e questo va ricordato perché è un segno importante nella storia santenese - è intervenuto Ugo Cosimo Trimboli assessore con deleghe ai servizi bibliotecari -  Io per primo sono rimasto stupito e piacevolmente colpito dai ritrovamenti che sono stati fatti dagli archivisti e dai risultati del progetto Collinare. Il resto della storia santenese lo conoscono bene i membri del Comitato di storia Locale, Carlo Smeriglio e tutti gli altri che ringrazio anche per la presenza e l’appoggio continuo alla creazione e conservazione della memoria storica della città».

I documenti ritrovati sono raccolti anche online sul sito www.collinare.org nella sezione dedicata a Santena:  «Durante l’alluvione del 1994 sono stati persi tantissimi documenti - ha ripercorso nella presentazione Gigli - Sono riuscita a ripescare uno dei più vecchi del 1838: una vecchia delibera. Un altro documento interessante che ho messo a disposizione è stato il concorso della banda musicale del 1891. Il 10 agosto del 1891 viene istituita una commissione per i festeggiamenti di San Lorenzo, Santo Patrono, per cui si decide di creare un concorso, tra bande musicali. Ci sono gli inviti alle varie bande delle zone limitrofe, Cambiano Torino eccetera fino ad arrivare ai questionari. Ogni banda doveva compilare un questionario descrivendo anche tutto l'elenco dei partecipanti e dello strumento suonato. Contemporaneamente viene istituito anche un banco di beneficenza e questo è curiosissimo perché c'è tutto l'elenco dei premi: bottiglie di Barbera, zufoli, due quadernetti, buoni spesa».

Tra i documenti portati in mostra oltre ai dati relativi al Marchese Gustavo Benso di Cavour del 1838, sono stati ritrovati documenti sul banco di beneficienza dell’ “Ospizio Forchino” risalente al 1891, quello del concorso bandistico  musicale del 1891, l’istituzione della prima fiera mercato di Santena del 1927, i sussidi ai disoccupati e reduci del secondo dopoguerra e un curioso reperto sulla requisizione quadrupedi nella seconda guerra mondiale con l’elenco dei nomi degli animali presi alle famiglie di agricoltori santenesi.

«La prima mostra fiera del 2 Febbraio del 1927. Poichè non era un semplice mercato settimanale, ma diventava un momento di aggregazione, politica, sociale e territoriale. Quindi giustamente bisognava in qualche modo accattivarsi le persone - ripercorre Gigli - Il Podestà così scrive a una ditta che produce margarina chiedendo di dargliene un tot per distribuirla alle donne casalinghe che vengono alla mostra. Insomma  io farò pubblicità a voi e servirà a me per farne a me stesso».

I primi esordi di campagna elettorale con distribuzione di gadget se si volesse paragonare ai giorni nostri: «Gli ultimi due documenti, uno riguarda un rendiconto per i bisognosi e i reduci di guerra - racconta Gigli - Si parla di internati e di partigiani. Ricostruisce un po’ il percorso della seconda guerra, l'ultimo che credo forse sia un po’ il più curioso è il regolamento della requisizione dei quadrupedi. Nel ’39  venne imposto  il censimento da parte di chi aveva muli o cavalli di denunciarli in Amministrazione in previsione dell'utilizzo di questi animali come mezzi di trasporto durante la guerra.  Per la guerra veniva poi venivano pagati credo mensilmente 1000 lire, qualcosa del genere. Poi a fine guerra se erano vivi, venivano restituiti».

Ha concluso Vincenzo Tedesco dell’Archivio Storico di Chieri capofila del progetto: «Gli obiettivi di Collinare è di fornire alle comunità uno strumento moderno, democratico e aperto per consultare le loro carte d'archivio, sia attraverso la pubblicazione degli inventari d'archivio, ove essi esistano, sia attraverso una selezione di storie o percorsi tra le carte».


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Ultimo aggiornamento

27/03/2024 17:15




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