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Descrizione delle pincipali attività economiche della città


L'Industria


Nel nostro Comune, l’insediamento industriale negli ultimi 20-30 anni, ha determinato il corso della storia più recente. Ha favorito l’aumento demografico, ha promosso un’edilizia non sempre razionale, ha incrementato gli investimenti per i servizi sociali ed ha altresì migliorato le condizioni di vita dei santenesi, ampliando il settore del terziario e dell’indotto.


L'Agricoltura


Santena vanta un’antichissima tradizione di agricoltura ricca ed avanzata, favorita da alcuni fondamentali fattori intrinseci quali una morfologia assolutamente piana e la disponibilità produttiva. In questi anni di intensa industrializzazione ed alto costo del lavoro, le colture sono le foraggere, le cerealicole, il mais ed il pioppo; a queste si affiancano colture orticole con notevole produzione di asparagi, rinomati per la loro qualità dai buongustai di tutta Italia. L’intelligenza e la sapienza degli agricoltori hanno ben saputo distribuire spazialmente le colture in relazione alle loro esigenze idriche; come esempio le colture orticole nelle zone sabbiose (Cascina Roseletto), quelle pioppicole nelle zone a falda superficiale (terre marce, San Salvà).


 


Orticoltura santenese


 


Quando si parla di Santena, si collega subito il nome della Città alla coltura dell’asparago, anche se ormai, da qualche decennio non è più la coltivazione predominante. Infatti oggi le colture più diffuse sono zucchini e pomodori, che vengono coltivati dai primi di marzo a metà novembre, sia sotto tunnel che in pieno campo, avendo una buona collocazione sul mercato di Torino. Per quanto riguarda il pomodoro, coltura che insieme alle zucchine è la principale fonte di reddito per gli agricoltori santenesi, va detto che oltre alle cultivar ibride, in particolare Jama e Arietta, circa il 50% della produzione è di cuore di bue, una selezione locale particolarmente adatta per la produzione di pomodoro insalataro con raccolta a frutto singolo. Le caratteristiche della selezione locale di cuore di bue, sono: piante di media vigoria, buona struttura della pianta con fogliame ben coprente, bacche di forma regolare, piriformi, pezzature medie dei frutti interessanti (300-330 grammi) rispondenti alle esigenze del mercato locale, calice medio – piccolo, colore di fondo delle bacche verde chiaro – biancastro e buona consistenza della polpa in fase di maturazione iniziale. Per questa varietà va prediletta l’impollinazione con i bombi, a differenza degli ibridi dove si interviene chimicamente, per diminuire la percentuale di deformato nelle bacche, installando un’amia ogni 1000 metri quadrati di serra, permettendo così allo stesso tempo, una buona diminuzione dell’impatto dell’agricoltura sull’ambiente. Per le zucchine invece il mercato di Torino, predilige la varietà a frutto chiaro, per cui le aziende di Santena in particolare, producono una varietà chiamata Greyzini. Questa varietà è molto apprezzata sul mercato ortofrutticolo se raccolta in fiore, un importante segnale di freschezza per il consumatore. La raccolta delle zucchine può iniziare alla fine di marzo e terminare con la fine di ottobre, o a seconda degli anni, con le prime gelate notturne. Tra le caratteristiche della varietà di zucchine tipologia Greyzini, si evidenziano: pianta con elevata vigoria, ciclo produttivo medio, produttività molto elevata, portamento semi eretto con intemodi lunghi, foglie di colore verde intenso e lucente con margine inciso, spinescenza media delle foglie, frutti cilindrici, tozzi, leggermente clavati, di colore verde chiaro, con striature longitudinali verde scuro, attaccatura del fiore grande, con una buona persistenza dopo la raccolta e una elevata suscettibilità ai virus. Non dimentichiamo infine l’asparago, coltivazione che ha reso famosa la Città. In particolare l’asparago di Santena presenta turioni di colore verde intenso, con sfumature violacee, ha una lunghezza media di 22 centimetri, apice appuntito e la parte colorata comprende circa il 65% della lunghezza totale. Il materiale d’impianto dell’asparago è dato in prevalenza da “zampe” coltivate in loco, le quali vengono interrate in febbraio-marzo, in fosse profonde 15-20 centimetri e messe a dimora circa un anno dopo. La raccolta avviene da aprile a metà giugno. La qualità organolettica dell’asparago di Santena, deriva soprattutto dal tipo di terreno: sciolto, sabbioso, poco calcareo e molto permeabile, dalla maturazione fuori serra all’uso esclusivo di concimi organici. A partire dagli anni ’60 si è assistito ad un declino dell’asparago, dovuto sia all’insorgere di malattie, sia all’abbandono delle campagne da parte della manodopera assorbita dalla nascente industria. Da alcuni anni però si può parlare di ripresa della coltivazione dell’asparago, unitamente a studi scientifici per stabilire i giusti parametri di ogni fase della tecnica colturale. Al fine di garantire l’origine del prodotto e di avviare iniziative di valorizzazione, l’Associazione Turistica Nuova Pro Loco di Santena, ha registrato il marchio collettivo “Aspars ‘d Santena” presso il Ministero delle Attività Produttive. Le aziende sono di dimensioni medio piccole perché le colture in serra e orticoltura in genere, richiedono molta manodopera, inoltre perché il territorio di Santena è frazionato a livello catastale in una miriade di particine. L'asparago di Santena è inserito fra i prodotti del Paniere http://www.provincia.to.it/agrimont/sapori/tipici/asparagosantena Fanno da contorno agli zucchini, ai pomodori e agli asparagi, tutti gli ortaggi possibili ed immaginabili, tra cui: patate, rape, cavolfiori, cavoli, peperoni, insalate, sedani e fagioli.




 


Descrizione

Economia e risorse



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